il Blog di Testimonianze

Testimonianze Blog è una "rivista aperta" un luogo in cui riflettere, discutere e proporre.

venerdì 14 dicembre 2007

Editto Luttazzi atto seondo





Liberazione, 9 dicembre:
Daniele Luttazzi, secondo editto
Decameron, il ritorno di Daniele Luttazzi su La7 dopo l'editto bulgaro, ed è ancora censura. Cosa è successo?

Corriere della Sera, 9 dicembre:
Forse il martirio mediatico dà alla testa
Che triste vicenda, questa di Daniele Luttazzi. Sono dispiaciuto come se un amico mi avesse tradito: certe cose non si dicono, soprattutto in nome della libertà d'espressione; certe cose non si fanno, se si è intelligenti come intelligente è Luttazzi.

Corriere della Sera, 9 dicembre:
Daniele Luttazzi il licenziato: «Libertà di satira negata»
«In Italia non è possibile fare satira libera. Sono sbalordito perché Antonio Campo Dall'Orto (direttore di La7, ndr) ha sospeso il programma senza una spiegazione valida. Mi ha detto che è rimasto colpito da un monologo satirico grottesco che lui ritiene un insulto ma che oggettivamente non lo è, per cui mi aspetto una scusa migliore».

La Repubblica, 10 dicembre:
Piena Libertà provvisoria
CartaCanta di Marco Travaglio

La Repubblica, 10 dicembre:
Luttazzi, lettera di Giuliano Ferrara "Era satira, ma un limite ci vuole"
Caro Direttore, quella di Luttazzi su di me era satira, su questo non ci piove.

La Repubblica, 10 dicembre:
Luttazzi "La censura? Ho criticato l'Enciclica"
"È una situazione grottesca. Cancellano il Decameron senza motivo, Giuliano Ferrara non ha subìto insulti e difatti non protesta, con la censura La 7 ha un danno di immagine e di sabato si priva del 4 per cento dell'ascolto e di due milioni e mezzo di contatti".

Corriere della Sera, 10 dicembre:
Luttazzi: «Non vado da Ferrara»
Daniele Luttazzi rifiuta l'invito di Giuliano Ferrara a partecipare alla sua trasmissione su La7Otto e mezzo.

Daniele Luttazzi Blog, 11 dicembre:
Replica
Al Direttore di Repubblica: è disarmante vedere firme celebri annaspare di fronte alla satira e alla sua natura.

venerdì 7 dicembre 2007

NATALE 2007

Elezioni in Russia


Aprile Online, 30 novembre:
La vittoria annunciata di Putin
Russia alle urne, domenica 2 dicembre. In ballo c'è il rinnovo dei 450 deputati della Duma, la Camera bassa del parlamento. Ma il voto, grazie alla nuova legge elettorale, sembra ritagliato su misura per consacrare una volta di più il presidente Vladimir Putin, che corre come capolista del partito Russia Unita ed è più che mai deciso a non abbandonare la scena politica anche dopo la scadenza del suo mandato di capo dello Stato in marzo.

Corriere della Sera, 3 dicembre:
Mosca e l'ovest
Ora che Vladimir Putin ha incassato un trionfo elettorale figlio di genuini consensi ma anche di autoritarie forzature, in Russia si apre la vera partita del potere.

Corriere TV, 3 dicembre :
Plebiscito per Putin, come previsto
Oltre al partito del presidente, che ha superato il 64% dei voti, solo altri tre partiti sono entrati nella Duma.

La Repubblica, 3 dicembre: editoriale
Lo Zar dai modi ruvidi che fa comodo all'Occidente e alla Russia degli affari
Quel che Vladimir Putin aveva accuratamente preparato, vale a dire un voto plebiscitario a suo favore nelle elezioni legislative di ieri, è cosa fatta.

La Repubblica, 3 dicembre:
Evtushenko, poeta contro il Cremino "Un potere volgare che nessuno attacca"
Certo, quel che è successo in Russia negli ultimi giorni, durante la campagna elettorale, mi addolora. Mi addolora pensare che l'opposizione sia stata trattata in un modo così volgare, dispersa così.

Aprile Online, 3 dicembre:
Il figlio di Putin
I quotidiani e le tv in mano a Berlusconi si sono ben guardati dal commentare la denuncia di brogli che si è sollevata in merito alle elezioni russe. Del resto il legame che unisce l'ex capo della Cdl allo "zar" è cosa nota, e forse trova spiegazione nel fatto che condividono la stessa idea della "democrazia sovrana controllabile".

giovedì 29 novembre 2007

Arrestato a Teheran l'avvocato Bahramian, difensore dei giornalisti dissidenti del regime iraniano

Da "Information Safety and Freedom" apprendiamo che all'aeroporto di Teheran, al momento della partenza per l'Italia (dove avrebbe dovuto partecipare, il 30 Novembre, alla manifestazione per il premio giornalistico "ISF-Città di Siena" e, nel pomeriggio, all'incontro con il Consiglio regionale della Toscana), l'avvocato Khalil Bahramian è stato arrestato. Gli è stato anche ritirato il passaporto. Khalil Bahramian, già difensore del "dissidente" Akbar Ganji, difende anche i due giornalisti curdo-iraniani Adnan Hassanpour e Hiwa Boutimar, incarcerati per "attività sovversive" (uno dei quali- Assanpour- condannato alla pena capitale).
La delegazione che rappresenta Adnan e Hiwa (e, a questo punto, anche l'avvocato arrestato), conferma la sua presenza in Toscana il 30 Novembre.
E' importante fare dell'incontro (promosso dalla presidenza e dalla commissione cultura del consiglio regionale) con i parenti e gli amici di questi "prigionieri di coscienza" ( ore 16.00 del 30 Novembre, Sede del Consiglio regionale, Sala del Gonfalone, Via Cavour, 4- Firenze) un momento forte e partecipato di solidarietà che riconfermi la battaglia di principio contro la pena capitale e per la riaffermazione dell'universale valore dei diritti umani.

Severino Saccardi
Consigliere regionale
Direttore di "Testimonianze"

mercoledì 28 novembre 2007

I pareri sullo scandalo Raiset



La Repubblica, 22 novembre:
La struttura Delta
Una versione italiana e vergognosa del "Grande Fratello" è dunque calata in questi anni sul sistema televisivo, trascinando Rai e Mediaset fuori da ogni logica di concorrenza, per farne la centrale unificata di un'informazione omologata e addomesticata, al servizio cieco e totale del berlusconismo al potere.

Voglio Scendere (chiarelettere blog), 22 novembre:
Raiset, uso criminoso
Chapeau. Nemmeno il più feroce demonizzatore, il più accanito antiberlusconiano poteva immaginare la meticolosità , la scientificità , la capillarità del controllo esercitato su ogni minuto, ogni minimo dettaglio di programmazione Rai dagli uomini Mediaset infiltrati da Silvio Berlusconi nel cosiddetto “servizio pubblico”.

Il Manifesto, 23 novembre:
Le notizie nella rete
È vero, sapevamo tutti che la Rainvest è stata la punta di lancia del progetto politico berlusconiano.

La Repubblica, 23 novembre:
Operazione verità
Nel bestiario italiano dei complotti, autentici o fasulli, fanno spesso capolino i ragni, i serpenti e le piovre più o meno gigantesche. La presenza in scena delle iene e degli sciacalli non è abituale, in verità.

Aprile Online, 23 novembre:
Manone e manine sulla Rai
L'informazione indipendente è minacciata non solo da chi vuole uccidere la televisione pubblica, leggi Berlusconi come riportato in questi giorni da "la Repubblica", ma anche dal potere esercitato dai grandi gruppi editoriali: da qualche mese sono scomparsi dai giornali le ipotesi, le proposte e i progetti per togliere una rete al servizio pubblico e una a Mediaste.

La Repubblica, 23 novembre:
I tartufi del giornalismo
Mi rendo conto che è difficile rompere le abitudini mentali, ma questo non è un articolo contro Silvio Berlusconi e la sua parte politica.

L'Unità, 24 novembre:
Che c'è su Raiset?
Ripetono fino allo spasimo le anime belle quanto la storia della «grande ragnatela» Rai-Mediaset fosse cosa risaputa, risaputissima, anzi noiosa, uggiosa.

La Repubblica, 25 novembre:
La miscela esplosiva che incendia il Cavaliere
L'accusa che da sempre e ora più che mai viene lanciata contro Silvio Berlusconi è di essere populista.

Italiapoli (Blog di Oliviero Bea), 26 novembre:
Alla ricerca di una bussola
A una lettura rapida, l’altrettanto rapido capitoletto che avete appena trovato può apparire dedicato soltanto alla tv, o ancor più miratamente alla Rai, e la sua stesura può venir scambiata per una posologia di pillole di antropologia culturale, alta o bassa che sia.

La Repubblica, 26 novembre:
In quel teatrino si decide il voto
Da quando Silvio Berlusconi ha annunciato la sua "discesa in campo", quattordici anni fa, la televisione è divenuta una "arena politica".

L'Unità, 27 novembre:
Strani risvegli
Il fine settimana ha visto quel poco o niente di satira rimasta in tv fare buon uso sia dello scandalo Rai-Mediaset, sia della cosiddetta svolta berlusconiana.

Voglio Scendere (chiarelettere blog), 28 novembre:
Uso criminoso dell'intelligenza
Questa gigantesca stupidaggine che le telefonate tra dirigenti Rai e Mediast (per concordare, ripulire e moltiplicare le inquadrature del Cavaliere) equivarrebbero a quelle fatte tra loro dai direttori dei giornali (per esempio negli anni di Tangentopoli), si configura come un uso criminoso dell’intelligenza di chi legge e di chi ascolta.

venerdì 23 novembre 2007

terza repubblica?





Corriere della Sera, 19 Novembre:
Il mistero del Cavaliere
L'annuncio è clamoroso: Berlusconi, forte del successo ottenuto con la raccolta di firme contro il governo Prodi, è pronto a sciogliere Forza Italia e a fondare un nuovo partito (il «partito del popolo italiano della libertà»), dicendo anche agli alleati: o con me o contro di me.

L'Unità, 19 novembre:
Salviamo Silvio
Sono ore d'angoscia per l'ex capo della Casa della Libertà. Dagli uscisocchiusi di quel condominio allo sbando fuoriescono grida, schiamazzi, lazzi.

Beppegrillo.it, 19 novembre:
Forza Italia si è sciolta da sola
Ho due notizie da darvi, una buona e una cattiva. La prima è che si è sciolta Forza Italia. La seconda è che Berlusconi ha fondato il Partito del Popolo Italiano delle Libertà.

Aprile Online, 20 novembre:
Il Caimano e il Delfino
Il contropiede berlusconiano, operato grazie alla clamorosa quanto repentina nascita del Pdl, scatena la reazione di Alleanza nazionale, che segue unita e compatta il suo capo Gianfranco Fini.

Voglio Scendere (chiarelettere blog), 20 novembre 2007:
Inciucio eterno
Ho fatto un sogno. Anzi ho avuto un incubo: elezioni anticipate del 2009, gli italiani vanno al voto col "nuovo" sistema proporzionale approvato dopo un anno di estenuanti trattative tra il leader del Partito del Popolo, cavalier Silvio Berlusconi, e quello del Partito Democratico, il primo cittadino Walter Veltroni.

Corriere della Sera, 21 Novembre:
Il bipolarismo non si uccide
Come è bello essere un satrapo. In un attimo Berlusconi scioglie il proprio partito (proprio in senso proprio: per dire di sua proprietà).

Il Giornale, 21 novembre:
Per gli ex ragazzi del Msi sdoganati dal Cavaliere torna l'incubo del ghetto
Sarà anche falsa, e quindi non vera, di certo però è verosimile. «Dalle fogne li ho fatti uscire e nelle fogne li faccio tornare». Testo e musica di Silvio Berlusconi.

Voglio Scendere (chiarelettere blog), 21 novembre 2007:
Il Capo e gli adornato
Piacerebbe sapere se dentro al molto agevole (e condonato) condominio di Forza Italia abiti almeno una persona, un uomo o una donna, un giovane, un anziano, un leader o un funzionario, un militante, un onorevole deputato, un senatore, un capo area, un capoufficio, un direttore marketing, un segretario di Circolo non rosso di capelli o addirittura un semplice adornato, che possegga una sua personale (indivisibile, eccentrica, discutibile, diversa) opinione sulle opinioni del Capo.

La stampa, 21 novembre:
Berlusconi, Veltroni e l'ippogrifo
La sortita di Veltroni, raccolta da Berlusconi in questi giorni, ha messo il vento in poppa alle riforme.

venerdì 16 novembre 2007

Il nuovo golpe di Musharraf



Corriere della Sera, 4 novembre:
Musharraf, il fallimento del generale
Il colpo di Stato del generale Pervez Musharraf in Pakistan è davvero molto strano: si tratta, infatti, di un colpo di Stato contro se stesso.

Liberazione, 13 novembre:
Bhutto sfida Musharraf con la "Lunga Marcia".
L'esercito comunista sfuggiva all'accerchiamento del Kuomintang, Benazir Bhutto a quello di Musharraf.

La Stampa, 11 novembre:
Pakistan, l'apertura di Musharraf: "Le elezioni prima del nove gennaio"
Le elezioni in Pakistan si terranno prima del 9 gennaio e a giorni sarà sciolto il Parlamento.

Corriere della Sera, 14 novembre:
«Occidente, sbagli: non sono un dittatore»
Questa volta Pervez Musharraf se la prende direttamente con Benazir Bhutto.

La Repubblica, 14 novembre:
Pakistan, arrestato il dissidente Khan Sky: "Musharraf ha pensato a dimettersi"
E' stato arrestato Imran Khan, l'ex campione di cricket e leader di un partito di opposizione pachistano, apparso oggi a una manifestazione a Lahore per la prima volta da quando dieci giorni fa era riuscito a sfuggire alla polizia dopo l'imposizione dello stato di emergenza del paese.

Il Giornale, 15 novembre:
Ma il generale-presidente non è il male peggiore
E se avesse ragione Musharraf, quando afferma che il ricorso allo stato di emergenza è il modo migliore per salvare il Pakistan dal caos?

La Stampa Video:
Pakistan, scatta la repressione: ondata di arresti

La Stampa Video:
Pakistan, il discorso di Musharraf

Lo scontro tra Juan Carlos e Chavez





Il Corriere della Sera Video:
«Perché non chiudi il becco?»
La lite tra Re Juan Carlos e Chavez dopo che il presidente venezuelano ha dato del fascista all'ex premier Aznar.

Ambasciata cubana in Italia, 10 novembre
Il valore delle idee
Il Che era un uomo d’idee. Con profondo dolore avrebbe ascoltato i discorsi che da tradizionali posizioni di sinistra sono stati pronunciati al Vertice Ibero-americano tenutosi a Santiago del Cile.

Blog di Gennaro Carotenuto, 13 novembre:
Su Chavez e il Borbone; se Allende avesse potuto fare altrettanto!
Provate ad immaginare se Salvador Allende fosse uscito vivo dal golpe dell'11 settembre 1973, se il popolo cileno avesse rovesciato la situazione, sconfitto i golpisti e Don Salvador fosse rimasto legittimamente al governo.

L’Unità, 14 novembre:
Dopo Santiago, l’America Latina chiede conto alla Spagna di Aznar
Il fatto è avvenuto lo scorso fine settimana in chiusura del Vertice Iberoamericano a Santiago del Cile ed è diventato un tormentone anche sul web.

La Repubblica, 14 novembre:
Chavez, nuovo attacco a Juan Carlos "Rivediamo i rapporti con la Spagna"

Hugo Chavez torna a rinfocolare la polemica con il re di Spagna.



giovedì 8 novembre 2007

la questione "sicurezza"

per leggere gli articoli cliccare sul titolo



Aprile Online, 1 novembre:
I mercanti della tragedia
Non è di certo gratificante lo spettacolo al quale stiamo assistendo, la piega che stanno prendendo gli eventi, dettati da un'impudicizia - davvero, impudicizia - e da un modo nuovo di fare politica che non si ferma davanti a niente e nessuno.


Il Manifesto, 3 novembre:
La spallata alla civiltà
La spallata comincia a lasciare segni.


La Stampa, 4 novembre:
Immigrazione, Benedetto XVI: "Garantire sicurezza e accoglienza"
Il Papa invita «chi è preposto alla sicurezza e all’accoglienza» degli immigrati a «garantire i diritti e i doveri che sono alla base di ogni vera convivenza e incontro tra i popoli».


Il Corriere della Sera, 4 novembre:
Fini: impossibile integrarsi con chi ruba
Le accuse di strumentalizzare una tragedia? «Risibili».


Liberazione, 4 novembre:
Italia, porti in Europa un'era di intolleranza
Pubblichiamo amplissimi stralci di questo articolo, che è stato messo ieri in prima pagina, a tutta pagina, dal giornale inglese, di orientamento democratico-liberale, «The Independent».



Il Giornale, 5 novembre:
“I rom? Pochi lavorano Gli altri vivono di furti e prostituzione”
L’espressione degli occhi è quella mite di sempre, ma le parole sono taglienti: «Con i rom dobbiamo darci una regolata».



Voglio Scendere (chiarelettere blog), 6 novembre:
Destra
La cosa più irritante di questi giorni insanguinati sono le facce dei capi della destra che sfilano in tv con cupi sorrisi e una soddisfazione implosa che irrigidisce i loro sguardi, tipo: lo sapevamo che sarebbe finita così.

La Stampa, 7 novembre:
"Sull'allargamento siamo stati precipitosi"
Anche se non lo dice apertamente, Carlo Azeglio Ciampi soffre quando, di volta in volta, sente attribuire all’unificazione europea la responsabilità di questo o quel problema.

martedì 6 novembre 2007

nuovi muri

“L’uomo è lupo all’uomo”. Viene alla mente la cruda espressione di Hobbes dopo i tragici fatti di Roma. La vittima, Giovanna Reggiani, era dedita al volontariato ed attenta agli emarginati. Per un crudele contrappasso, è un giovane segnato con il marchio della marginalità, il romeno Nicolae Mailat, ad essere accusato di averla ferocemente uccisa. Inquieta la lettura dei giornali. Ieri, la notizia del pestaggio di alcuni immigrati. Romeni. Scelti a caso. E’ una società lacerata, la nostra, in cui soffiano i venti dell’insicurezza e del pregiudizio. Non c’è niente da eccepire se misure severe sono adottate per garantire la sicurezza. Chi delinque sia perseguito. Se ci sono espulsioni da fare, le si facciano. Ma dobbiamo fare attenzione a che muri invisibili non si ergano a dividere, dall’interno, la nostra società e una parte dell’Europa dall’altra. Venerdì prossimo, il Consiglio regionale ricorderà l’anniversario della caduta del Muro di Berlino. La libertà di movimento allora (ri)guadagnata e facilitata dall’allargamento dell’ Unione europea è un patrimonio da non svilire. Si introducano, se necessario, restrizioni atte a tutelare la comune convivenza.La legalità deve essere garantita. Ma non a scapito dei diritti umani. Ci sono immigrati che delinquono, è vero. Ma la responsabilità penale è individuale e non vanno colpevolizzate intere comunità. Non si ricorderà mai abbastanza, d’altra parte, la consistenza che ha la delinquenza di origine nostrana. O il numero elevato di omicidi, semplicisticamente classificati come manifestazioni di raptus, consumati tra le mura domestiche. In un periodo in cui l’intolleranza rialza ovunque la testa ed in cui negli Stati Uniti riemerge il simbolo del cappio del Ku- Klux- Klan, è bene ricordare che le parole sono pietre. Da usare con senso di responsabilità. Giovanni Gumiero, il marito della povera donna assassinata, durante la cerimonia ecumenica (Giovanna era valdese) di commiato, ripeteva: “Non è giusto, non è giusto”. Ha detto:“Lotterò per la verità”. Ma, insieme al padre della moglie, ha ribadito che bisogna distinguere le persone: “ un rom da un rom, un romeno da un altro romeno, un italiano da un altro italiano”. In un momento in cui le ragioni della convivenza sembrano smarrirsi, le loro dignitose parole sono un esempio di lucidità e di grande umanità.

Severino Saccardi
Direttore di “Testimonianze”
Consigliere regionale della Toscana
Firenze, 5 novembre 2007
Pubblicato da “Il Firenze” con il titolo: “Legalità, ma basta con i muri”

venerdì 2 novembre 2007

il punto sull'Iran



Aprile Online, 20 ottobre:
Iran, l'abbandono di Lariani
Il capo negoziatore iraniano sul nucleare, Ali Larijani, si è dimesso oggi, nel momento in cui si avvicina ad un punto critico il braccio di ferro con l'Occidente e diverse iniziative in campo internazionale sembrano indicare possibili novità per le prossime settimane.
(leggi l'articolo)


Il Corriere della sera, 24 ottobre:
Nucleare, incontri con Prodi «facilitatore» Teheran: "Risoluzioni Onu carta straccia"
Il cammino verso la soluzione della crisi nucleare con l'Iran passa da Roma.
(leggi l'articolo)


Aprile Online, 28 ottobre:
Rullano i tamburi di guerra
Stanno accadendo cose strane. Il presidente americano dice che siamo sull'orlo della terza guerra mondiale.


Il Giornale, 29 ottobre:
Iran, i pasdaran minacciano: attacchi suicidi nel Golfo
Dopo il rafforzamento delle sanzioni Usa contro i pasdaran, un alto responsabile dei Guardiani della Rivoluzione iraniani, Ali Fadavi, ha lanciato un avvertimento su possibili attacchi suicidi nel Golfo condotti dai «bassidjis» (esercito irregolare) in risposta all’aumento delle tensioni con gli Stati Uniti.

giovedì 25 ottobre 2007

L’ago della bilancia: il caso Mastella



Il Corriere della Sera, 19 ottobre:
Catanzaro, Mastella indagato: sono sereno
Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, risulterebbe essere stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Catanzaro fin dallo scorso 14 ottobre nell'ambito dell'inchiesta «Why not». (l'eggi l'articolo)


Voglio Scendere (chiarelettere blog), 22 ottobre:
Il Golpe Bianco
Costituzione della Repubblica Italiana, art. 3: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge». (leggi l'articolo)

La Repubblica, 23 ottobre:
Il governo si salva sull'orlo della crisi
Hanno chiarito ma restano distanti. Non hanno fatto la pace ma almeno hanno smesso, per ora, di minacciare dimissioni e crisi di governo. (leggi l'articolo)


L’Unità, 23 ottobre:
De Magistris: costretto a parlare, non ho violato regole
«Sono dovuto intervenire quasi per legittima difesa di fronte al silenzio assordante generale». (leggi l'articolo)


La Stampa, 25 ottobre
De Magistris propende a non rispettare le regole
Intervista al procuratore capo di Catanzaro Mariano Lombardi (leggi l'articolo)

domenica 21 ottobre 2007

Firenze e la deriva delle città


È notizia di oggi che anche il Ratto delle Sabine, la statua del Giambologna che si trova nella Loggia dei Lanzi a Firenze, è a rischio e si discute (ma sembra che la decisione sia già stata presa) di portare la scultura all’interno di un museo. Si tratta di un “esodo” che svuota Firenze dei suoi originali capolavori restituendo col tempo al mondo la copia di una città d’arte. Così, restando alla sola Piazza della Signoria, abbiamo la copia del Marzocco (l’originale si trova al Bargello), la copia del David protetto nell’Accademia, la copia del piedistallo su cui poggia il Perseo del Cellini. Ora anche il Ratto delle Sabine sembra dover lasciare la piazza. Uno spopolamento della città che ha visto anche altre forme di “esodo”. Gli artigiani di via Maggio, chi ricorda il Parrini, l’orologiaio, o la trasformazione che ha avuto via dei Calzaiuoli, consacrata al turismo solo per fare due esempi. Si tratta di un processo che apre ad una riflessione più ampia sulla deriva delle città.


Quello che segue è un intervento che Ernesto Balducci fece alla trasmissione di Gad Lerner “Profondo Nord” del 4 febbraio 1992.

«Firenze, nonostante tutta la retorica di questi anni quale Capitale europea della Cultura, è in realtà in decadenza da un punto di vista culturale. […] Io sento, e sarebbe secondo me ingiusto non fare un cenno a questo, che noi a Firenze abbiamo questo privilegio drammatico di assistere giorno dopo giorno, come al capezzale di un malato, al dramma di tutte le città. Perché secondo me Firenze, che aveva in sé le qualità tipiche, da manuale, della città modello, aveva in sé la fragilità delle città che sono nate proprio attraverso una partecipazione attiva, corale dei cittadini nonostante le dialettiche e che oggi si trova sopraffatta da dei processi le cui cause sono al di fuori del perimetro della città. Il male di Firenze è un male epocale perché noi viviamo in un tempo in cui i processi messi in atto dal modello di sviluppo ricadono sulle città e le schiantano».

venerdì 19 ottobre 2007

Lampi sul Kurdistan






Liberazione, 12 ottobre 2007:
"Genocidio armeno, Bush protesta E Ankara richiama
l'ambasciatore" di Carlo M. Miele
Per il governo di Ankara si tratta di un «gesto irresponsabile» che arriva «in un momento particolarmente sensibile» e che «renderà più difficile una partnership strategica coltivata per generazioni». (leggi l’articolo)




L’Unità, 14 ottobre 2007:

La Turchia bombarda villaggi curdi in Iraq
In quello che potrebbe essere un assaggio della grande operazione contro i santuari dei separatisti curdi del Pkk in Iraq settentrionale, per la quale lunedì il governo Erdogan chiederà l'autorizzazione al parlamento di Ankara, l'artiglieria turca ha bombardato per tutta la notte fra sabato e domenica alcuni villaggi del Kurdistan iracheno. (leggi l'articolo)


Peacereporter.net, 15 ottobre 2007:

Deputati curdi protestano contro la mozione che autorizza l'attacco ai ribelli curdi del Pkk
Continuano le polemiche dopo l'approvazione da parte del governo di Ankara della mozione con cui si chiede al Parlamento il via libera a un'operazione militare nel nord dell'Iraq contro le basi dei ribelli curdi del Pkk. (leggi l'articolo)



Kurdistan.it, 17 ottobre 2007:

La Turchia ha aperto una guerra totale contro il popolo curdo
Oggi il Parlamento Turco ha votato si al mozione che da via libera all' esercito turco per invadere il Kurdistan Irakeno, questa decisione non è altro che una nuova dichiarazione di guerra contro il popolo kurdo. (leggi l'articolo)


La Repubblica, 17 ottobre 2007:

Turchia, ok alle incursioni in Nord Iraq Bush: "Non è nel vostro interesse" Il Parlamento di Ankara dice sì ai raid mirati contro le postazioni dei ribelli del Pkk. Il presidente Usa si dice contrario. E poi sul genocidio armeno bacchetta il Contresso (leggi l'articolo)


Liberazione, 17 ottobre 2007:

Il Grande Kurdistan: quell'odore di petrolio che attira l'Occidente di Sabina Morandi
Altro che genocidio degli armeni: se c'è una decisione che ha fatto infuriare Ankara è quella presa dal Senato degli Stati Uniti il 27 settembre scorso, nella quale si sanciva la partizione su base etnica dell'Iraq. (leggi l'articolo)


Il Corriere della Sera, 17 ottobre 2007:

Sì della Turchia all'intervento in Iraq
Non è bastato il monito di Bush che aveva chiesto ad Ankara di non prendere questa decisione (leggi l'articolo)


LaRepubblica, 18 ottobre 2007:

Iraq, il ministro degli Esteri Zebari "Via dal Paese i separatisti curdi"
Il capo della diplomazia interviene per scongiurare l'intervento delle truppe turche nel Paese. Migliaia di curdi scendono in piazza per protestare contro l'ipotesi di un'azione militare (leggi l'articolo)



Il Corriere TV, 19 ottobre:

Questione curda, scenari da guerra fredda
di Antonio Ferrari (guarda il video)

Birmania, per non dimenticare




Il Corriere della Sera, 8 ottobre 2007 :

«Birmania, cremate le vittime delle stragi»
I dissidenti denunciano: «Almeno duecento cadaveri bruciati in segreto»
BANGKOK (THAILANDIA) — La speranza della pacifica rivoluzione zafferano si è perduta, prima, nella violenza e nella crudeltà della repressione. E, ora, nell'orrore inimmaginabile dell'ultima rivelazione uscita dalla Birmania grazie al coraggio dei dissidenti. (leggi l’articolo)

Il Giornale, 8 ottobre 2007:

I monaci dei villaggi karen: «La via pacifica non basta»
Un brulichio di armi e divise anima la giungla, due vesti arancione si sporgono dalla terrazza di bambù. Il maggiore alza al cielo il mitragliatore… (leggi l’articolo)


La Nazione, 10 ottobre 2007:
Arrestati cinque generali che si rifiutarono di sparare sui monaci
La giunta militare ha fatto incarcerare anche i 400 soldati sotto il loro comando perché si sono rifiutati di aprire il fuoco contro i manifestanti scesi in piazza. Un esponente del partito della leader birmana Aung San Suu Kyi, è morto durante l'interrogatorio dei militari. (leggi l'articolo)


La Stampa 11 ottobre 2007:

Accordo al consiglio di sicurezza Onu
Gli ambasciatori all’Onu dei quindici membri del Consiglio di sicurezza si sono messi d’accordo sui principali punti di un progetto di dichiarazione non vincolante che «deplora» la repressione in Birmania. (leggi l'articolo)


Sky Tg24, 11 ottobre 2007

Reportage: Un fotogiornalista messicano ha documentato la repressione dell'esercito birmano. I monaci, ancora minacciati, si rifugiano nei villaggi abbandonando i monasteri. (guarda il video)

BENVENUTI NEL BLOG DI TESTIMONIANZE



Severino Saccardi, direttore della rivista Testimonianze, introduce il nuovo blog.

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